La scuola pitagorica

La scuola pitagorica al primo pensiero ci porta ad immaginare un teorema (…di Pitagora) e tanti studiosi… tutti matematici.
Invece no. Si tratta di filosofia, stile di vita e spiritualità ed anche di matematica.

Siamo in Magna Grecia, l’area della odierna Calabria pullulava di città come Sybaris, Kroton, Lokroi, Kaulon, Reghion, Matauros, Hipponion, Terina, Laos. Si era al centro del mondo e tutto veniva realizzato e pensato tra Grecia e Magna Grecia.

La comunità pitagorica

La filosofia pitagorica ebbe una notevole fortuna presso le altre scuole del tempo e, trattandosi di un’età dove la realtà era intrisa di mitologia, sulla figura di Pitagora fioccarono numerose leggende narrate da discepoli o pensatori successivi.

Pitagora ed i suoi scolari a Kroton (Crotone) si occupavano di attività religiosa, politica ed erano soliti vivere in comunità.

Alla comunità pitagorica di Crotone si poteva accedere solo dopo un duro noviziato nel quale era previsto un lungo silenzio (si parla di anni). Solo una parte di questi novizi era poi successivamente ammessa alla ristretta confraternita e alle dottrine segrete del Maestro.

La comunità era divisa per settori e discepoli:
i Matematici (o filosofi contemplativi del Numero-Idea),
i Nomoleti (o filosofi attivi che dirigevano le strutture socio-politiche delle varie sette)
i Politici (che non avevano ancora raggiunto una sufficiente purezza interiore).

Le regole pitagoriche della comunità

Ippaso venne condannato a morte per aver divulgato un segreto matematico.

Un vero e proprio “catechismo pitagorico” investiva, di fatto, tutti i campi della vita degli scolari:
bisognava attenersi ad una rigida dieta che non prevedeva il consumo di carne, delle fave (il favismo era una malattia alimentare molto diffusa nella Ionia), delle vesti di lana;
inoltre non si poteva rompere il pane o raccogliere oggetti caduti a terra ed, in ultimo, era necessario fare un esame di coscienza alla sera e alla mattina.

Accanto a queste ed altre “bizzarre” prescrizioni vi era anche un elenco di quesiti utile all’iniziazione degli scolari.

Pitagora e l’armonia universale

Il filosofo originario di Samo nella sua vita in nella Magna Grecia calabrese ha introdotto di fatto i principi della sana alimentazione, di equilibrio tra corpo sano e nutrizione corretta, comunque rientranti in una suprema visione di armonia universale. Pitagora è stato il primo vero esperto e teorico della scienza dell’alimentazione tanto che, in quell’epoca, e anche grazie a una consolidata scuola medica (Democede, Alcmeolne), gli atleti crotoniati primeggiavano alle Olimpiadi con in testa il formidabile e invincibile Milone.

L’eccellenza alimentare dei pitagorici e della Magna Grecia

All’epoca Kroton e Lokroi non andavano tanto d’accordo, ci furono parecchie guerre tra loro, ma si incontravano in pace alle Olimpiadi. I vincitori erano più che spesso della Magna Grecia calabra che diffondeva la dieta pitagorica ed una eccellenza alimentare, ma anche la somministrazione di un particolare vino passito che vitigno permane ancora oggi. Il vino era prodotto nella Locride nella zona delle odierne Bianco e Casignana. Il passito vino Greco di Bianco.